Ponzano è un paese arroccato su un colle dominante la valle del Tevere e pare che la sua origine sia proprio collegata al fiume. Il nome del paese deriverebbe secondo alcuni da “pons Jani”, ponte di Giano o forse dalla “gens Pontia”, famiglia romana proprietaria di una villa e di terreni nella zona.
A partire dall’VIII secolo troviamo i Benedettini insediati nell’Abbazia di S. Andrea in flumine, i quali presero possesso nella metà dell’XI secolo, del “fundus” di Ponzano. Se le prime notizie di Ponzano risalgono all’VIII secolo, epoca in cui tale località appartenne all’Abbazia di Farfa, sempre attraverso le fonti storiche, il primitivo nucleo abitativo risulta già costituito prima della fine del XIII secolo.
Tuttavia all’interno del borgo le tracce monumentali più antiche non sono anteriori al secolo XIV, mentre alcune di esse lasciano intravedere un sistema difensivo di abitazioni fortificate disposte a chiusura dell’abitato. È possibile infatti individuare l’originario borgo di Ponzano, nel periodo etrusco, come un’area con nuclei abitati posti a controllare, sulla sponda destra, l’attività sul fiume acquisito come linea di confine con i Sabini insediati sulla sponda sinistra.
La parte più antica dell’abitato deve essere individuata nella zona prospiciente il Tevere, laddove sorse la rocca trasformata nel Palazzo Abbaziale nel 1688 dal cardinale Paluzzo Altieri.
Situato nella media valle del Tevere, a km. 50 a nord di Roma, Ponzano è attestato su una delle ultime propaggini del sistema collinare che dal monte Soratte degrada e si protende nella pianura della riva destra del fiume. Dalla sommità di una collina a promontorio con tre lati scoscesi, alta m. 204 s.l.m. e composta di roccia tufacea, l’abitato domina la verde vallata sottostante ed un orizzonte che al di là del Tevere si dilata nella Sabina dai poggi di Stimigliano e Forano sino alle prime cime boscose dei rilievi interni.
A caratterizzare ancor di più l’eccezionale panorama è lo stesso fiume, che, dopo aver ricevuto più a monte le acque dell’Aia a sinistra e del Treia a destra, forma una serie di meandri. Di questi il più celebre è denominato “Fiasco” per la curiosa configurazione assunta dall’asse fluviale in corrispondenza di Ponzano, la cui distanza media dal Tevere è calcolata in m. 1100. E proprio all’abbondanza di acqua si deve la fiorente economia agricola di Ponzano,la cui origine è strettamente collegata al fiume.
Nell’esaminare il rapporto tra fiume e presenza umana è stato delineato un quadro generale che evidenzia le correlazioni tra gli insediamenti arcaici e ne chiarisce l’evoluzione nelle diverse fasi. Le prime tracce di frequentazione affiorate ai piedi del versante nord di monte Ramiano risalirebbero al periodo eneolitico- inizi della media età del Bronzo (2500-1500 a.C.). Nella successiva età del Bronzo media, recente e finale (1500-900 a.C.) l’abitato sottostante monte Ramiano sembra essere l’unica sulla sponda destra. Infine, nella prima età del Ferro (900-700 a.C.) gli abitati sorgono su alture e a distanza regolare come indicano i siti finora noti lungo la riva destra del fiume.
Il fiume Tevere ha rivestito in tutti i tempi un ruolo fondamentale come elemento vitale per l’insediamento umano nella sua valle e in epoca storica quello di frontiera tra i Sabini sulla sponda sinistra e gli Etruschi sulla sponda destra. Tuttavia la funzione di via di comunicazione e di commercio svolta dal Tevere è l’aspetto più rilevante e duraturo del fiume. Tale funzione, intimamente connessa con la navigabilità del corso d’acqua in territorio ponzanese è documentata in modo esemplare dalla presenza di uno scalo che resti antichi hanno consentito di localizzare nel sito ancora denominato “Portovecchio”.